Associazione in partecipazione e rapporto di lavoro subordinato

 

Con sentenza n. 9264 del 18 aprile 2007, la Cassazione ha affrontato il problema del confine esistente tra la associazione in partecipazione ed il rapporto di lavoro subordinato dando piena valenza alla volontà espressa dalle parti nel contratto, cosa estremamente importante laddove i confini si presentano alquanto labili. La Corte ha affermato che “nel contratto di associazione in partecipazione ex art. 2549 c.c., non ostandovi alcuna incompatibilità con il suddetto tipo negoziale, la partecipazione agli utili ed alle perdite da parte dell’associato può tradursi, per quanto attiene ai primi, nella partecipazione ai globali introiti economici dell’impresa o a quelli di singoli affari, sicchè sotto tale versante non assume alcun rilievo ai fini qualificatori il riferimento delle parti contrattuali agli utili dell’impresa o viceversa ai ricavi per singoli affari; e per quanto attiene alle seconde – in ragione del rischio proprio della causale associativa del rapporto contrattuale – in un corrispettivo volto a prevedere, oltre alla cointeressenza negli utili, anche una quota fissa (da riconoscersi in ogni caso all’associato), di entità non compensativa della prestazione lavorativa e, comunque, non adeguata rispetto ai criteri parametrici di cui all’art. 36 della Costituzione”.

 

stampa la notizia       chiudi                                

Direzione Provinciale del Lavoro di Modena - Sentenze di Cassazione Lavoro - www.dplmodena.it